Pyrgi
A Pyrgi, uno dei porti dell’antica Caere (Cerveteri), presso l’attuale abitato di S. Severa (50 Km a nord di Roma) è stato rinvenuto uno dei più interessanti complessi santuariali del mondo etrusco. Conosciuto già dalle fonti antiche, ed interessato nel 384 a.C. dal devastante saccheggio di Dionigi di Siracusa, è da oltre quaranta anni oggetto di studi ed indagini archeologiche che hanno portato alla sua approfondita conoscenza ed al rinvenimento di un eccezionale documento epigrafico: le lamine auree di Thefarie Velianas. Il santuario consta di due differenti edifici templari, costruiti lungo la costa su una superficie di circa 6 ettari (in parte ricavata con un terrapieno artificiale), nell’arco di circa cinquant’anni. Un recinto sacro rende la struttura omogenea, ed un imponente programma decorativo ne accentua la monumentalità. Il tempio più antico è il c.d. tempio B, con la vicina area C (destinata al culto di divinità ctonie) e le c.d. Venti celle, poste lungo il lato meridionale del recinto sacro. Tale intervento costruttivo si deve, come indicano le lamine già citate, a Thefarie Velianas, che si definisce in un testo bilingue (etrusco e fenicio) “re su Caere” e che avrebbe dedicato il tempio ad Uni (Giunone)-Astarte.
Alla metà del V secolo a.C., circa cinquanta anni dopo l’edificazione del primo edificio templare, risale invece la costruzione del tempio A, dedicato a Leucothea-Ilizia (presso il museo di villa Giulia è possibile ammirare il bellissimo altorilievo raffigurante la macabra scena tratta dai Sette contro Tebe in cui Tideo, ispiratore del dantesco Conte Ugolino, divora il cranio del suo avversario Melanippo). Meritano sicuramente una visita le bellissime sale del museo romano dedicate al complesso santuariale, così come il museo ospitato nelle sale del Castello di Santa Severa, dedicato al vicino sito archeologico ed al tema della navigazione nel mondo antico (www.museosantasevera.it).