Olympia
In questo meraviglioso sito archeologico, carico di storia e di memorie, i resti di decine di edifici e di templi echeggiano all’ombra di alberi centenari. Olimpia era il centro di culto di Zeus, il padre dei dodici dei dell’Olimpo. Alcune delle opere d’arte più importanti dell’antichità furono create per adornare l’Altis (cioè il recinto sacro), il boschetto sacro e il santuario. Grandi artisti, come Fidia, crearono capolavori di ispirazione e creatività, offrendo al mondo creazioni artistiche uniche. Molti sono i capolavori sopravvissuti: bronzi votivi, sculture, le metope del tempio di Zeus e il famoso complesso di Hermes di Prassitele. Sono tutti, ancora oggi, riferimenti chiave nella storia dell’arte.
Ancora oggi sono ben visibili all’interno del peribolo dell’Altis i santuari degli dei, i templi principali di Zeus e di Era accanto ai resti di alcuni santuari molto antichi, come il Pelopion e una fila di tesori a nord, ai piedi della collina di Kronion. L’area consacrata alle divinità è ricca di storia e di importanza. C’erano strutture utilizzate dai sacerdoti (Theokoleon), dall’amministrazione (Bouleuterion), dallo Stato (Prytaneion) ed alcune utilizzate come alloggi (Leonidaion).
C’erano poi altri edifici utilizzati come alloggio dagli atleti che partecipavano ai giochi, chiamati appunto Giochi Olimpici, che si svolgevano ogni quattro anni in onore di Zeus. Entrando nello stadio, si può ancora immaginare il fragore della folla e la tensione degli atleti. Quella visibile oggi è la stessa pista in cui gli atleti gareggiavano per la gloria secoli fa.
Inizialmente i Giochi si svolgevano in un solo giorno, con la sola gara di corsa nello stadio. Negli anni successivi si aggiunsero poi altre specialità agonistiche: salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, pancrazio, numerose gare di corsa, corse di bighe, ecc. La cerimonia di premiazione era semplice, si svolgeva con un ramoscello d’ulivo o una corona d’alloro, ma l’atleta riceveva gloria e onore.
Le Olimpiadi non furono l’unico evento sportivo dell’antichità, si ricordano altri giochi panellenici a Delfi, Corinto e Nemea.