Foro di Pompei
Fondata dagli Etruschi alla fine del VI secolo a.C., Pompei visse un progressivo sviluppo urbanistico e monumentale sotto le influenze dei Greci, dei Sanniti, e dei Romani. La città venne conquistata da Silla nell’89 a.C. e divenne colonia romana nell’80 a.C.
Luogo di villeggiatura delle ricche famiglie, come testimoniato dalle numerose ville che sorgevano nel suo territorio, la città sviluppò rapidamente un elegante aspetto monumentale grazie ai templi ed agli edifici pubblici.
Il Foro era il luogo in cui si amministrava la giustizia, in cui si tenevano i consigli municipali, ed in cui sorgevano gli edifici che conservavano gli archivi. Il nucleo centrale era costituito dalla grande piazza rettangolare, lunga quasi 150 metri e larga 40, circondata da porticati di colonne a due ordini sovrapposti. Chiuso a Nord dall’imponente tempio di Giove, sul Foro si aprivano alcuni degli edifici più importanti della città: procedendo in senso orario vi si trovavano il mercato (Macellum), il tempio dei Lari, il tempio di Vespasiano, l’Edificio di Eumachia, il Comitium, la Basilica, il tempio di Apollo. I lati del porticato erano adorni di statue, e nel lato Ovest vi si trovava anche una tribuna per oratori. A Sud, il Foro era chiuso da statue poggiate su tre grandi basamenti.
Come noto, tutta l’area venne sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e venne riportata alla luce nei primi anni dell’800 grazie soprattutto all’opera di Carolina Bonaparte, regina consorte di Napoli, moglie di Gioacchino Murat.